“Falla smettere! Questa musica nella testa, F-A-L-L-A smettere!”
Lisa con le mani strette sulle tempie, scuotendo la testa in segno di diniego, lancia un grido di dolore.
“La senti solo tu. Vuoi ballare?” Ubi sdrammatizza sempre quando lei ha questi violenti attacchi di isteria, tanto difficili da sostenere.
“Ballare? Deve smettere, deve, non ce la faccio più. Ballare? Io? Ma sei impazzito? Usciamo! Il rumore coprirà questa musica maledetta.”
Ribatte Lisa, ancora con la testa che pulsa del ritmo lento e melodioso di una musica senza tempo, romantica e sensibile, che in lei provoca solo mal di testa e nausea.
E senza aspettare la risposta, strappa il giubbotto di pelle nera dalla sedia in ciliegio dove lo aveva riposto la sera prima e si catapulta fuori di casa.
Lisa sbatte la porta di legno bianco furiosa e prende le scale “al volo”. Pochi secondi dal terzo piano al portone bronzo antico, con gli scalini di marmo bianco saltati a tre alla volta. Come sempre il portone bronzo antico con i vetri trasparenti è aperto e Lisa si precipita in strada urlando al vento in direzione dei suoi vicini: “Non lo chiudete mai! Eh prima o poi…La fai smettere?”
Lisa è nel traffico più caotico di Roma. Abita in centro e trovarsi dal silenzio del palazzo storico dove vive, con mura in cemento armato che isolano da ogni rumore – eccetto dal tremolio dei passaggi della metropolitana – al caos più completo, è questione di aprire un solo portone bronzo antico con i vetri trasparenti.
“Bastaaaaa, falla smettere! Sono giorni che questa litania mi tormenta, è sempre la stessa notte e giorno, giorno e notte, perché non smette? Perché?”
Lisa parla da sola, ma le persone che incontra e scontra sembrano non accorgersi delle sue parole, che si perdono tra i monumenti e i clacson delle vetture colorate in fila lungo i vicoli del centro storico.
“La senti solo tu. Ci prendiamo un caffè?” Ubi ha sempre un modo gentile per cambiare discorso e il suo tono dolce e comprensivo non lascia spazio a un rifiuto, a meno che non si tratti di ballare, questo Lisa non lo accetta proprio, ma quando guarda nei suoi occhi blu cielo vede quello che per lei è il paradiso.
Si alza il collo del giubbotto di pelle nera e stringe la sciarpa di lana bianca. Oggi fa freddo a Roma. Il cielo è blu, ma c’è tramontana e la luce bianca del sole di mezzogiorno fa sembrare i riflessi ancora più accecanti. Eppure è prevista pioggia e grandine nel pomeriggio.
Lisa allunga il passo verso il suo solito bar, dove c’è Maurizio che le prepara il cappuccino più buono e schiumoso di tutta Roma. O meglio, del suo quartiere, perché Lisa non va mai da nessuna parte. La musica nella sua testa non le permette altro che fare pochi passi e poi tornare a casa. Quando la musica è talmente forte da non riuscire a sopraffarla con il traffico romano, Lisa se ne va nel negozio di musica ‘Una canzone per tutti’ e si spara nelle cuffione di pelle nera e morbida i brani heavy-metal che si trovano giù in fondo al negozio, nel reparto dedicato e nascosto da tutti, al buio e con le luci gialle soffuse. Quanto vorrebbe cambiare la musica nella sua testa con uno di questi brani tutto batteria, chitarre elettriche, amplificatori e bassi!
E invece no, nella sua testa archi, pianoforti e violini suonano una musica mielosa e romantica che lei non ascolta più da secoli.
Lisa arriva al bar di Maurizio, entra e un mormorio sottovoce proveniente dai clienti usuali del bar la accoglie: “E’ di nuovo qui sta pazza? – Ma lo sai che parla da sola? – Dovrebbero rinchiuderla, perché hanno chiuso i manicomi poi?…”, ma Lisa non ascolta, oggi la musica è davvero a livelli da concerto allo stadio, forse con qualche decibel in più.
“Buongiorno Maurizio, un cappuccino e cornetto semplice per me e un caffè macchiato al vetro per Ubi”, urla Lisa al suo barista di fiducia, senza curarsi degli sguardi di sbieco che i clienti le riservano. Oggi c’è tanta gente vestita bene: giacca scura, cravatta colorata in rosso, blu, con i disegni e con le righe, 24 ore marroni o nere di pelle posate sulle sedie di plastica colorata, “hanno occupato tutte le sedie verdi oggi, hanno buoni gusti” pensa Lisa tra sé con un sorrisino ironico.
“Buongiorno Lisa, tutto bene? Come va la musica? Stai urlando tanto stamattina!” e pone sul bancone del bar un cornetto semplice ben cotto e glassato in un piattino bianco con il fiore verde e un cappuccino in tazza grande verde anch’essa, pieno di schiuma con il disegno di un’onda fatta col topping di cacao, più distante il caffè macchiato in un bicchierino trasparente.
“Grazie Maurizio, sì oggi è davvero insopportabile”, prende il cappuccino e il cornetto e si siede su una delle sedie verdi rimaste, lei su quelle rosse e su quelle viola non si siederà mai. Lisa prende il quotidiano gratuito che Maurizio mette ogni mattina sui tavolini bianchi e inizia a sfogliare, ma non legge, tanto la musica è così forte che non riuscirebbe a concentrarsi, così si limita a guardare le fotografie in bianco e nero accluse agli articoli. Aspetta che il cappuccino bollente si freddi un po’, poi si incanta a guardare le onde che Maurizio ha disegnato sulla schiuma. Lisa muove la tazza per mescolare la schiuma al latte e caffè, e le onde sembrano infrangersi contro la ceramica della tazza grande riservata a lei. Onde …
Nel bar c’è la tv sintonizzata sul canale musicale e Lisa guarda affascinata le ballerine caraibiche del video, che stonano con la musica romantica che c’è nella sua testa. Il video musicale è senza musica e Lisa fa un sorriso triste, prende la tazza grande verde e la ripone sul bancone, insieme al piattino bianco con il fiore verde vuoto, dove c’era il cornetto semplice ben cotto e glassato.
“Maurizio, buona giornata, ci vediamo domani. Andiamo Ubi!” si stringe nella giacca di pelle nera e la sciarpa di lana bianca ed esce tra i mormorii dei clienti. Maurizio nel salutarla scuote la testa in un pensiero triste, quindi prende il caffè macchiato al vetro e lo svuota nel lavandino, come fa ogni giorno da ormai quattro anni, da quando Ubi non ha potuto più prendere il caffè macchiato al vetro nel suo bar.
Lisa alza gli occhi, il cielo su Roma è diventato completamente nero e le nuvole hanno chiuso ogni sprazzo di blu intenso, che è sparito da qualsiasi angolazione si guardi in alto. Nero, nero scuro e nero più scuro ancora e le prime gocce di pioggia fredda e trasparente che cadono sul viso di Lisa ancora con il naso in su. Decide di correre a casa, anche se sarebbe voluta passare per il negozio di musica, ma forse i tuoni fragorosi e scoppiettanti misti a lampi di luce riusciranno a coprire la melodia nella testa. Uno scoppio fortissimo la coglie impreparata proprio sotto il portone bronzo antico con i vetri trasparenti, ma oggi piove ed è chiuso.
“Non lo chiudete mai! Oggi piove ed è chiuso! Eh prima o poi…” e corre sulle scale di marmo bianco fino al terzo piano, infila la chiave nella serratura e sbatte la porta di legno bianco alle sue spalle. Si porta alla finestra numero tre – la uno è quella della cucina che si affaccia sul cortile interno, la due è quella piccola del bagno che da sulle camere da letto del palazzo di fronte – quella che mostra la Fontana grigia col tipo che suona in tutta la sua maestosità. Acqua, onde.
L’acqua della fontana grigia scende copiosa dal flauto del tipo che suona e la pioggia sempre più forte crea delle onde che riescono a far fuoriuscire l’acqua dalla cornice. Acqua trasparente sulla fontana scura, si riversa sui Sampietrini neri scuri e lucidi di Roma antica e moderna. Lisa resta lì, con il naso sul vetro a guardare giù, mentre la parte bassa della finestra si appanna ad ogni respiro di Lisa. Concentrata sul moto avanti e indietro dell’acqua, delle onde, la musica non finisce e non si affievolisce. Nulla è sempre lì con gli archi, il piano e il violino.
Non ha ancora tolto il giubbotto di pelle nera e non ha tolto la sciarpa di lana bianca.
Inizia l’imbrunire e Lisa è ancora lì, con il naso appoggiato alla finestra.
Decide di uscire, porta, sbattere, scale di corsa, terzo piano, scale a tre a tre.
“Ubi muoviti o faremo tardi! Ho trovato il modo di far smettere la musica e tu mi devi aiutare!”, un sorriso dolce si allarga sul bel viso di Lisa.
“Lisa, la senti solo tu. Vuoi ballare?”, come al solito Ubi usa il suo tono tenero ed innamorato, ma Lisa non balla e senza rispondere, alza solo gli occhi al cielo nero, nero scuro e nero più scuro ancora. Bastano pochi passi e Lisa si trova sul Lungotevere, affacciata di peso sul parapetto di marmo bianco sporco che costeggia il marciapiede.
Quanta acqua! Quante onde! Lisa parla a voce alta, ma le persone che incontra e scontra sembrano non accorgersi delle sue parole, che si perdono tra la pioggia scrosciante, il traffico e le onde tumultuose del Fiume di Roma in piena, che è già esondato dagli argini bassi.
Uno, due…nove scalini e acqua, onde. La seconda rampa non c’è più!
Lisa si porta le mani strette sulle tempie, scuotendo la testa in segno di diniego, lancia un grido di dolore, la musica è fortissima e il suono del piano romantico si mescola allo sciabordio delle onde del Tevere. La sirena di un’ambulanza la scuote dal dolore e dai pensieri, forse qualcuno sta più male di lei, ma Lisa non resiste più e inizia a scendere gli scalini bianchi, levigati dal tempo e dai turisti, scivolosi per il guano dei piccioni e l’umidità della pioggia.
“Andiamo Ubi, togliamoci da questo posto maleodorante e rumoroso!” Lisa continua a scendere.
“Lisa, la senti solo tu. Vuoi ballare?”, Ubi non molla mai.
“Sì Ubi, balliamo!” E con in testa la musica di archi, pianoforti e violini, la musica mielosa e romantica sempre più forte, Lisa guarda nei suoi occhi blu cielo, vede quello che per lei è il paradiso e inizia a ballare da sola.
Uno, due…nove scalini e acqua, onde. E la musica smette di suonare.
-Fine –
ILEANA VALENTE
Racconto significativo che arriva dritto alla meta. Grazie.
Bellissimo racconto, struggente e romantico allo stesso tempo. Descrizione perfetta, ho visto con gli occhi della protagonista. Bravissima!
Bel racconto scritto veramente bene.
I dettagli e il modo con il quale è scritto lo rendono un pezzo da leggere tutto di un fiato!
arrivato dritto al cuore ❤️
Bellissimo….struggente racconto ..ho staccato gli occhi solo per asciugarmi una lacrima
Scrittura e testo scorrevoli e coinvolgenti….. Brava ❤️❤️❤️
Bellissima ♥️
Un racconto avvincente!
E un bellissimo racconto scritto veramente bene.
Le parole arrivano diritte al cuore ed il modo con il quale è stato scritto lo rendono un pezzo da leggere tutto di un fiato!
Bellissimo racconto!!!
Veramente impressionante… Mi piace molto!
Fantastico racconto che arriva dritto ed immediato a stimolare emozioni delicatissime e che ti porta dentro la storia, uno di quei racconti da leggere tutto in una volta, senza riuscire a prendere fiato.
Bellissimo racconto!♥️
Significativo intenso nostalgico e romantico.Vari stati emozionali traspaiono.Riesco perfettamente a entrare nel vivo grazie alla descrizione attenta di una sapiente scrittrice.
Complimenti.
Mi sono commosso veramente, sono in lacrime. Avrei tanto voluto prenderle la mano e ballare con lei…
Bellissimo racconto e bravissima la scrittrice
Scuote le emozioni che hai detro. Meraviglioso racconto! Ho versato anche una lacrima alla fine.
Bellissimo.
Bellissimo racconto
bello!
Bellissimo e struggente complimenti
Bel ritmo incalzante! Complimenti
Bellissima storia.grazie
Bellissimo racconto. Belle parole
Dal finale commovente! Ottima la scrittura, bellissimo romanzo!
Bellissimo e profondo racconto pieno di sentimento. Capolavoro!!!
Delicato e struggente ti tocca l’anima ❤️
Il racconto ti entra nel cuore. Ben scritto. Scorrevole da leggere.
Grazie per la storia emozionante
Questo racconto smuove gli animi sensibili utilizzando però parole delicate che ingentiliscono il racconto che si concluderà e scatenerà un turbine di emozioni.
Bel racconto. Chiaro semplice, descritto molto bene! Struggente e un finale diverso dal solito brava!!!!
Bellissimo e entusiasmante!
Quanto è difficile la vita per chi è “diverso”, solo?
Ci vuole abilità per descrivere ciò che una persona sente nell’anima.
Brava Ileana.
Non è facile scrivere un racconto breve e donare subito così tante emozioni!! Bravissima, ottimo lavoro!!
Storia bellissima